Nel Decreto Fiscale 2022, approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 ottobre e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 ottobre 2021, sono state introdotte diverse misure per la tutela della sicurezza sul lavoro, dalla riduzione della percentuale di lavoratori irregolari che portano alla sospensione dell'attività, fino al potenziamento dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Sicurezza sul Lavoro: i nuovi Provvedimenti Fiscali
Nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 ottobre 2021 viene riscritto l’Articolo 14 del Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro, in base al quale sono due le situazioni che portano alla sospensione dell’attività a seguito di ispezione:
- La presenza del 10% di lavoratori irregolari, l’attuale percentuale è fissata al 20%;
- Gravi violazioni per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.
Diversi interventi sono previsti anche in relazione ai compiti dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Come sottolineato da Palazzo Chigi:
“Sono estese le competenze di coordinamento all’INL - Ispettorato Nazionale del Lavoro - negli ambiti della salute e sicurezza del lavoro.”
Si equiparano, quindi, le competenze dell’INL a quelle della ASL.
Altro punto saliente è il rafforzamento del SINP, il Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro. In altre parole, verrà prevista una banca dati informatica unica per permettere il lavoro sinergico di INL, Inail, Regioni e Asl.
All’aumento degli incarichi corrisponde, inoltre, un potenziamento dell’organico, che è previsto nell’assunzione a tempo indeterminato di 1.024 lavoratori, da assumere attraverso un’apposita procedura concorsuale.
Sicurezza sul Lavoro: Misure e Sanzioni per il Datore di Lavoro
Tra le nuove modifiche al Testo Unico c’è anche una riscrittura dell’allegato I a cui fa riferimento l’articolo 14, che prevede il pagamento di una somma aggiuntiva per i datori di lavoro in caso di lavoratori irregolari:
- Fino a 5 lavoratori irregolari la somma sarà di 2.500 euro che diventeranno 5.000 euro nel caso di impiego di più di 5 lavoratori irregolari;
- A tali somme si aggiungono ulteriori importi per specifiche violazioni.
Inoltre, per il datore di lavoro che non rispetta il provvedimento di sospensione è punito con l’arresto fino a sei mesi nei casi di violazione di salute e sicurezza sul luogo di lavoro e con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro nelle ipotesi di sospensione per lavoro irregolare.
Tutti i provvedimenti sono stati confermati nel testo definitivo pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Per poter riprendere l’attività produttiva dopo la sospensione prevista è necessario non soltanto il ripristino delle regolari condizioni di lavoro, ma anche il pagamento di una somma aggiuntiva. L’importo di tale somma è variabile e dipende dalla violazione.
La somma è inoltre raddoppiata se, nei cinque anni precedenti, la stessa impresa ha già avuto un provvedimento di sospensione.
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